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brossura con alette, 14x21 cm, illustrazioni in scala di grigio
224
€ 13.90
9788836140497
Bambini perfetti
UN’AVVENTURA CHE FA RIFLETTERE SUGLI ECCESSI DELLA NOSTRA SOCIETÀ, PER SCOPRIRE IL VALORE DELL’ESSERE IMPERFETTI.
Tutto ha inizio con il viaggio sul pulmino che deve portare Leo e altri ragazzini al campo estivo. E invece scarica tutti in una specie di squallido magazzino, dove i bambini si ritrovano intrappolati, a mangiare bastoncini di pesce scadenti e pizza bruciacchiata, con pochi giochi sgangherati e rigidi lettini da campo.
È solo grazie all’attenta Rachele, che non si è fatta requisire il telefonino dai cosiddetti “animatori” (adulti travestiti da coniglio, freddi e scostanti), che i ragazzini riescono a connettersi alla rete e capire cosa è successo: i loro genitori li hanno rottamati!
Hanno ceduto alle lusinghe di una televendita di “bambini perfetti”, ordinabili secondo i loro desideri. C’è chi si infuria, chi piange, chi non crede alla notizia… Ma tutti sono concordi su quello che c’è da fare: ribellarsi al loro destino, evadere da quel posto e tornare a casa. Forse.
LO HA LETTO PER NOI…
Bambini perfetti è prima di tutto una bella storia da leggere. Un’avventura che scorre come un fiume in piena e ti trascina con lei. Sabrina Rondinelli si è messa totalmente dalla parte dei bambini e riesce a offrire ai lettori il loro punto di vista senza interferenze adulte. Non è una cosa da poco, quando si tratta di storie per bambini e ragazzi. Nei momenti di paura e disorientamento la paura è vera, è una paura da bambini e tutte le strategie che i protagonisti applicano per tirarsi fuori dai guai sono credibili. I loro pensieri rimandano a pensieri più ampi, come sempre, perché i bambini sono i migliori filosofi e ci spiazzano. Un romanzo spiazzante e divertente, che fa riflettere sul consumismo e su tutte le energie che sprechiamo per essere perfetti di una perfezione inutile, che non riguarda il nostro essere ma solo il nostro apparire. Un particolare apprezzamento va allo stile, alla vivacità dei dialoghi, alla coralità dei personaggi e all’essenzialità della scrittura: non c’è mai nulla di troppo.