3d Robot-v1
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illustrato da Matteo Piana
formato

brossura, 16,5x24 cm, illustrazioni a colori

età 7+
pagine

64

prezzo

€ 10.9

ISBN

9788836140121

CollanaRobot Squad

Che forza la gravità!

QUANDO LA SCIENZA INCONTRA LA FANTASIA, NIENTE È IMPOSSIBILE. PAROLA DI ROBOT.

Se un giorno vi capitasse davanti il più strano enigma mai visto e riusciste a risolverlo con il vostro migliore amico, per finire catapultati in un buco nero… non sarebbe una faccenda incredibile, anzi, impossibile? E invece è quello che accade a Emma e Plank, quando scoprono l’Impossible Lab, un posto dove gli errori ti danno dei punti, le regole sono tutte sottosopra e tre imprevedibili robot scienziati sono pronti a realizzare i tuoi desideri!
Quello di Emma è giocare a rugby, ma in squadra passa per la schiappa perché è troppo mingherlina. Grazie ai robot dell’Impossible Lab, scoprirà che la gravità è dalla sua parte… e le offrirà un’arma segreta!

 

 

LO HA LETTO PER NOI… OSCAR DI MONTIGNY (esperto di Mega Trends e Grandi Scenari, Innovative Marketing, Comunicazione Relazionale e Corporate Education; autore di “Il tempo dei nuovi eroi”, Mondadori)

“Io sbuglio! Sbiglio! Sboglio! SBAGLIO! Ma fidatevi, sono utile”. Questa è una delle prime battute di un robottino piuttosto arrugginito chiamato perlappunto Herror proprio per la sua attitudine all’errore. E infatti non ha timore di presentarsi a noi lettori assemblato male e con addirittura la testa all’incontrario. Ed è per questo che tra noi è stato amore a prima vista, anzi a prima lettura, perché, fidatevi, non c’è miglior modo per crescere che sbagliare. 
Crescere è un processo che non riguarda solo i piccoli ma accade a ogni età. Non c’è periodo della nostra vita in cui non ci accadano continue occasioni per accrescere ciò che siamo. Facciamo continue e incessanti esperienze con la semplice osservazione oppure con la pratica o ancora con l’uso. È proprio questo eterno sperimentare che ci permette di conoscere direttamente le diverse sfere della realtà in cui viviamo. E nel farlo, finché non impariamo a farlo bene, sbagliamo. 
Herror sa bene che sbagliare è una delle possibili opzioni di ogni esperimento. A tutti capita di sbagliare imparando a scrivere o a fare i conti o a parlare una lingua straniera. A chi non è successo di sbagliare un tiro a un pallone o l’inquadratura di un selfie o a scolare la pasta troppo cruda o troppo cotta? Però ogni volta che sbagliamo scopriamo qual è invece il modo giusto per fare qualcosa. È questo che rende ciascuno di noi unico al mondo perché siamo la somma delle esperienze che facciamo.

 

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