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Brossura con alette, 14x21 cm, illustrazioni a due colori
160
€ 9.9
9788836140046
Nina e i segreti del taxi
UNA RAGAZZINA CON UN TALENTO SPECIALE PER LE INDAGINI, UN’IMPROBABILE SQUADRA DI ALLEATI E UN TAXI QUASI MAGICO.
Nina ha dodici anni e la capacità innata di smascherare le bugie.
Ecco perché, quando è costretta a trasferirsi a Citadelle a casa dei nonni, scopre subito che i due bizzarri vecchietti nascondono un segreto: un taxi, scalcagnato ma super accessoriato, parcheggiato in garage sotto un telo pieno di polvere. Nonna Amaranta e nonno Marlo lo usavano come base operativa della loro agenzia investigativa.
Con l’aiuto di Jordy, un ragazzino vagabondo e amante delle avventure, Nina convince i nonni a rimettere in piedi una nuova squadra di detective pronta a dare la caccia ai mille misteri che avvolgono Citadelle.
LO HA LETTO PER NOI… TITO FARACI (scrittore, fumettista e sceneggiatore)
Chi mi conosce sa quanto mi piacciano i gialli (magari anche un po’ neri) e le auto truccate (immaginarie: nella realtà, preferisco le biciclette). Tant’è che scrivo Diabolik, inventandomi colpi di scena e colpi in banca, nonché marchingegni che permettono alla mitica Jaguar di sfuggire alla polizia.
Chi leggerà Nina e i segreti del taxi troverà qualche affinità con le storie di Diabolik: trama ingegnosa, apparenze che ingannano, misteri da risolvere, personaggi affascinanti. Ma, proprio riguardo a quest’ultimi, c’è una grossa differenza. Io, come tutti noi, diventerei volentieri amico della perspicace Nina, dei suoi strampalati nonni, dell’intrepido Jordy… mentre, con tutto il rispetto, girerei al largo da Diabolik e dalla sua complice Eva.
Ecco, una carta vincente di Nina e i segreti del taxiè proprio la simpatia dei protagonisti. Così credibili, anche se vivono una fantastica avventura. Così normali, anche se straordinari.
Nina e i segreti del taxidimostra inoltre una teoria in cui credo molto, un mio cavallo di battaglia: scrivere una buona storia per ragazzi significa scrivere una buona storia per tutti, che funzioni anche per i ragazzi. Allargare il proprio pubblico, non restringerlo. Per questo, è tanto difficile. E Francesca Tassini si merita un applauso (e una richiesta di bis).